C’era una volta: la letterina di natale



Stamattina, pensando ai bimbi e alla visione innocente del loro piccolo mondo che dura fino ai tre anni o giù di lì, mi è tornata alla mente la letterina di Natale di tanto tempo fa.
In definitiva, con quelle letterine si chiedeva di essere felici con tanti regali e tanta salute per parenti e genitori, cosicché potessero – restando vispi e arzilli – continuare a fare regali; c’era anche un pensierino contrito verso i meno fortunati ma erano entità molto astratte; in cambio si prometteva di esser più buoni per il futuro: un piccolo prezzo che raramente si pagava, ma che dire? ci insegnavano da subito a essere farisei, e noi imparavamo in fretta.
Ma io non sono più né piccolo né innoc犀利士
ente né in un piccolo mondo; posso provare a fare qualcuno dei pensierini di allora e usare gli stessi toni convenienti e di circostanza, ma…

Caro Gesù Bambino

Sono un ex-bambino e sono italiano. Scrivo a te perché ti immagino un po’ disoccupato giacché tutti scrivono a Babbo Natale. Meglio! Così ti ricorderai più facilmente dei miei desideri e ti sarà più facile esaudirli.
Io credo di aver meritato quello che chiederò; durante l’anno sono stato piuttosto bravo: non ho rubato e ho detto poche bugie. Sono stato egoista soltanto poche volte, del resto anche tu sai come sia difficile essere virtuosi con tante tentazioni che ci circondano.
Ammetto di non aver sempre amato il prossimo, però gli ho augurato pochi accidenti se facciamo il confronto con tutte le provocazioni che ho subito. Una volta ho anche provato a perdonare ma non mi è venuto bene, infatti il soggetto in questione adesso ha problemi di deambulazione. Ma come dici tu, provare è meglio che guardare e restare indifferenti.
Ho cercato di non esser critico ma è stato molto faticoso, e in più di un’occasione mi è salita la pressione per lo sforzo di tacere. Due volte mi sono morso la lingua e ci sono riuscito, ma poi per questioni di salute ho dovuto smettere; come diceva de Coubertin? l’importante è partecipare.
Una volta ho provato anche a far del bene e quasi ci riuscivo, poi si è messa di mezzo quella chiavica di legge sui pensionati e non è stato più possibile.
Non ho sprecato il cibo e mi sono strafogato per non lasciare avanzi nel piatto, però i bambini in Africa stranamente continuano a morir di fame; eppure ogni tanto mando qualche soldino alle missioni umanitarie, lo sanno tutti. Forse tu sai come mai.
Comunque credo di aver un buon punteggio, e forse un po’ superiore alla media nazionale; soltanto per modestia non insisto a parlarne. In definitiva sono una brava persona: non ho ammazzato nessuno; però non andare in giro a chiedere referenze su di me: ci sono molte persone cattive che non aspettano che di parlar male, e ti fuorvierebbero nel giudizio.
Per tutte queste buone ragioni ora credo di aver diritto ai regali; mi sono molto sforzato per meritarli, perché ti assicuro che esser virtuosi e buoni è una fatica da non credere. Però – come hai lasciato detto tu – basta essere dei convinti cristiani e tutto si aggiusta.
Per quest’anno vorrei sotto l’albero un po’ di cosine:
1) vorrei un buon vocabolario della lingua italiana: mi servirà per trovare espressioni gentili e raffinate per dire agli altri che sbagliano, cosicché non si offendano troppo e io possa fare buona figura.
2) Vorrei che migliorassi anche il traduttore di Google perché possa farlo anche in altre lingue.
3) Vorrei che mi facessi vincere al gratta e vinci; non tanto, mi bastano qualche decina di migliaia di euro: voglio viaggiare e rendermi conto di persona se davvero la gente del Terzo mondo vive male. Siccome dicono che in quei paesi c’è sporcizia e si possono prendere le malattie, i soldi servono per alloggiare in alberghi a 5 stelle che spero siano puliti. I soldini serviranno anche per fare un po’ di carità ai bisognosi, se avanza qualcosa dopo i viaggi.
4) Vorrei che dessi la buona salute alle persone che elenco in fondo alla letterina; per tutti gli altri fai tu, però prima le mie persone.

Ora scrivo i desideri per gli altri:
1) Vorrei che facessi qualcosa per il degrado del pianeta. Siccome io non ci riesco dovrai pensarci tu.
2) Se ti riesce di fare un miracolino, mi piacerebbe che facessi cascare la lingua a tutti i saccenti che ogni giorno ci rifilano la loro opinione. Se poi ti riuscisse di chiamarne a te qualcuno sarebbe perfetto, anche se credo che rimarremmo in pochi. Beh, pazienza; però così molti di più potrebbero ascoltare me.
3) Vorrei che regalassi all’INPS un pallottoliere, così la smetterà di sbagliarmi da 11 mesi la pensione: dicono che è stato un errore di simulazione del computer. Poi vorrei che regalassi a quelli dell’ISIS un set completo di coltelli giapponesi affilatissimi, che dicono che se sbagli a prenderli ti tagliano un dito; che siano molto molto affilati. Vorrei anche che facessi avere a quelli del METEO un calendario di frate indovino.
4) Vorrei la pace nel mondo. Anche a costo di fare un macello, ti prego, fallo! Elimina tutte le persone cattive, c’al vegna un cancher. Dopo il mondo sarà bello anche se un po’ noioso, ma come si dice: non si può avere tutto.
5) Vorrei che avessi un pensierino speciale per tutte le mamme buone che chiamano i figli “amore della mamma”. Che brave che sono. La mia mamma non me lo diceva mai, forse per questo sono cresciuto un po’ monello.

Vorrei infine che mettessi i nostri attributi sessuali in un altro posto, magari sulla fronte, così si capirebbe prima come la pensiamo. Così i colpi di testa sarebbero meno misteriosi.
Eheheh… pensa come sarebbero buffi gli integralisti di tutte le religioni, anche la tua/nostra.

Io, per quest’anno credo di aver chiesto tutto.
La letterina è un po’ lunga, ma c’erano delle cosine che mi stavano davvero a cuore. Per una questione di prestigio… esaudiscimi, io sono un tuo fan.
Così dimostrerai di essere più forte di Babbo Natale.

Tuo affezionato

P.S. Elenco delle persone cui dare la buona salute:
al momento non mi viene in mente nessuno tranne me. Fammi un voucher da usare l’anno prossimo.

Erberto Accinni

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