Distinzione tra Mediazione e Conciliazione

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Sia il decreto 4 marzo 2010 n. 80 sia il decreto del 21 giugno 2013, n. 69, convertito in legge 9 agosto 2013 n. 98, distinguono la mediazione dalla conciliazione.
La mediazione è definita dal legislatore “l’attività comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia……”,
La conciliazione invece è “la composizione di una controversia a seguito dello svolgimento della mediazione”.
Il rapporto, ormai dato per pacifico, tra questi due termini è come quello che esiste tra “il mezzo” e “il fine”.

La mediazione è una forma di negoziazione “assistita”. Ove le parti  non fossero in grado di raggiungere un accordo da soli perché incapaci di muoversi dalle loro posizioni iniziali conflittuali, il mediatore, terzo neutrale, ”specializzato”, favorendo la comunicazione, la creatività, l’equilibrio della soluzione, che può coinvolgere anche aspetti diversi da quelli che hanno generato la controversia, sonda gli interessi di ciascuna parte, evidenzia possibili opzioni e guida le parti verso una soluzione negoziata che è di reciproca soddisfazione; senza imporre nulla, isolando gli interessi sottostanti alle pretese iniziali dei litiganti e guidandoli verso la soluzione del conflitto che dovrà essere di reciproca soddisfazione. I contendenti usciranno dalla mediazione entrambi vincenti perché soddisfatte nei rispettivi bisogni e interessi economici e non.
Può succedere che il mediatore, nonostante tutte le sue attività non riesca a comporre la lite. Le parti saranno libere di ricorrere all’autorità giudiziaria ordinaria per il riconoscimento dei loro diritti.

In Italia, la conciliazione è stata introdotta come ADR, soprattutto nella tutela dei consumatori e dei lavoratori. Nel processo ordinario, spesso, questo strumento, è stato utilizzato direttamente dal giudice nell’udienza preliminare.
Il conciliatore ha un ruolo diverso, ha autorevolezza, è anch’egli terzo neutrale ma ha la responsabilità di trovare la migliore soluzione per le parti, che facilita con sue proposte. Le parti decideranno in base a ciò che il conciliatore ha loro prospettato, aiutate anche dai loro legali che danno pareri in base alla proposta avanzata dal conciliatore.

Luciana E.

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