Il “Galateo della tavola”

pranzo

I rapporti umani, nel corso dei secoli, si sono profondamente modificati diventando molto più semplici sia nell’ambito pubblico sia nell’ambito privato. È passato ormai molto tempo da quando il Signor Casimiro Della Francia codificava le regole del saper vivere ritenute fondamentali . Oggi, pur vivendo nella “non formalità” è sempre bene tener presente alcune norme che devono essere conosciute da chi voglia essere considerata “una buona padrona di casa” Considerando le prossime festività natalizie durante le quali ci sono più occasioni per invitare a passare una serata insieme ad altre persone, analizziamo insieme le regole generali, partendo da:

Come fare un invito.

La prima regola per formulare un invito a pranzo è la chiarezza; bisogna specificare bene ora e genere dell’invito se con pochi o molti invitati, precisando se si tratta di una riunione a carattere amichevole o formale, di un pranzo in piedi, di una cena fredda, di un party di un buffet, etc. L’invito avverrà telefonicamente nel caso in cui intercorrano rapporti amichevoli con la persona invitata; sarà un invito formale con lettera se invece i rapporti con la persona invitata non sono confidenziali. Ricordarsi di spedire l’invito almeno quindici giorni prima della data stabilita per la cena, indicando in modo inequivocabile l’indirizzo, il numero telefonico, oppure “ è gradito l’abito scuro”, onde evitare situazioni imbarazzanti tra gli ospiti. Gli invitati dovranno rispondere all’invito con la loro adesione.

Scegliere gli invitati.

La scelta degli ospiti diventa il fattore essenziale per la riuscita della serata. Saranno “assortiti” se si vuole garantire un buon affiatamento tra di loro; la padrona di casa farà attenzione a non invitare persone che non sono in buoni rapporti o sono incompatibili con il resto degli invitati. Quanto al numero: •il tavolo per sei agevola un clima intimo con persone che si conoscono bene, e la conversazione assume subito un tono confidenziale. •Il tavolo per otto è considerato l’ideale, in quanto crea un’atmosfera animata e più varia. •Il tavolo da dieci è abbastanza dispersivo, ci sarà la tendenza alla frammentazione dei conviviali anche nella conversazione. •Il tavolo per dodici assume decisamente un aspetto informale, e diventa più semplice e spontaneo da gestire.

Ricevimento degli ospiti.

Se si dispone di un domestico, gli ospiti verranno accolti alla porta con un sorriso. Se non si ha il domestico, il compito di accogliere spetta alla padrona di casa che dopo aver salutato alla porta, con un sorriso precederà gli invitati in soggiorno presentandoli agli ospiti già presenti (l’uomo viene presentato alla donna e la persona più giovane a quella più anziana oppure più autorevole). Prima di servire il pranzo, la padrona di casa inviterà gli ospiti a un aperitivo accompagnato con qualche stuzzichino ( in quantità non eccessiva per non far sopire il languorino che si presenta prima del pranzo o della cena). Così gli invitati saranno gradevolmente intrattenuti mentre arrivano tutti gli ospiti invitati. Come disporre i posti a tavola. C’è sempre un certo imbarazzo per la padrona di casa nell’assegnare i posti, specie quando si è in tanti da sistemare. Si può pensare di mettere il nome al posto di ognuno e sarà divertente far cercare il proprio nome agli ospiti: si crea un certo movimento. Molto importante è non lasciare al caso la scelta del posto, almeno nelle occasioni dove si esige il rispetto di una certa forma. Ecco le cose che è bene non fare: • non far sedere gli uomini tutti da una parte e dall’altra tutte le donne. Non far sedere il marito accanto alla moglie o marito e figlia. •alternare uomo e donna; se il pranzo è offerto in onore di un invitato, si deve riservare a lui il posto che permette la vista migliore (al centro del locale: la prospettiva più ampia per vedere e essere visto da tutti gli ospiti); i bambini mangino prima e per conto proprio. La scelta dei posti deve tener conto del numero degli invitati e della forma del tavolo (rotonda o quadrata). Se il tavolo è rotondo i posti migliori sono quelli con le spalle rivolte al muro e la vista al centro del locale; se il tavolo è rettangolare dipenderà dal numero degli invitati: se sono cinque, vale la regola del capotavola, che occupa il lato più piccolo, mentre gli altri commensali occupano il lato più lungo. Ecco due esempi: •tavolo quadrato: la padrona di siede al lato corto; i due commensali disposti alla sua destra e alla sua sinistra. tavolo quadrato. Se i commensali sono 6 (ideale tre coppie):la padrona di casa siede al lato corto; a fianco i mariti ospiti; quindi le loro mogli alternate; all’altro lato corto il padrone di casa.

Chi servire prima

La regola è di iniziare dalla signora più” importante”, e poi, in ordine di posto, le altre; si prosegue con gli uomini secondo lo stesso criterio. La seconda portata si eseguirà in ordine diverso: si servirà prima la signora che era stata seconda, e la stessa cosa si farà con gli uomini. La padrona di casa sarà sempre l’ultima a essere servita, così pure il padrone di casa. Tutto è più semplice se ci si serve da soli, se è una cena informale. Il piatto di portata si mette al centro del tavolo e si invita a servirsi l’ospite di maggior riguardo o il più anziano, che poi farà girare il piatto – dopo aver servito la signora che siede alla sua destra – passandolo a un altro signore.

Promemoria.

Uso delle posate: la forchetta va tenuta nella mano sinistra quando con la destra si impugna il coltello; la si impugna con la mano destra quando vi siano pietanze che non richiedono il coltello. Gli asparagi, ad esempio, potranno essere portati alla bocca con garbo con le dita, oppure – dopo aver eliminato il gambo – possono essere consumati come ogni altro cibo usando coltello e forchetta. Oltre agli asparagi, ci sono altri (pochi) cibi che possono essere toccati con le mani, come il pane, certi tipi di frutta (come uva, ciliegie etc.); fra questi alimenti, non è incluso il pollo. Evitare di includere nel menu gli uccelletti che sono difficili da spolpare con forchetta e coltello.

pinzimonio

Per le verdure in pinzimonio, e per i piatti particolari come la bagna càuda, è consentito toccar le verdure con le mani per intingerle nell’olio. Per quanto riguarda il formaggio ci si serve direttamente dal piatto di portata, usando l’apposito coltello a doppia punta che si trova nel piatto; una volta portati nel proprio piatto, il formaggio si taglia a piccoli pezzi oppure si spalma su un boccone di pane. Solo il parmigiano, ridotto in scaglie, può essere preso con le dita. Se ci sono pietanze di questo tipo, sarà opportuno mettere in tavola le coppette lavadita con acqua e una fettina di limone, che saranno poste su un piattino e collocate di fronte al commensale: questi lo sposterà alla sua destra e si sciacquerà la punta delle dita.

Il bis

E’ buona norma evitare di riempirsi il piatto quando arriverà una pietanza preferita, quando la padrona di casa offrirà nuovamente il piatto allora si farà il “bis” dimostrando così quanto è stato gradito; sarà anche una forma di gratificazione per chi lo ha preparato oppure per chi si è dato pena di farlo preparare per suoi ospiti. Il fumo E’ bene non fumare a tavola fino al momento del dessert (se si è all’aperto), oppure non allontanarsi spesso, chiedendo scusa ai commensali, per poter fumare tra una portata e l’altra. Il fumo disturba coloro che non fumano e fanno perder loro la sensibilità delle papille gustative, impedendo di apprezzare completamente il sapore delle vivande.

Il dopo tavola: caffè Il caffè deve essere caldissimo, quindi prima di metterlo nelle tazzine è bene immergerle nell’acqua bollente per riscaldarle; se il pranzo è importante, sul vassoio – con le tazzine del caffe – è molto raffinato mettere tre ciotoline con zucchero di diversa qualità: bianco semolato, scuro di canna e a scagliette già aromatizzate al caffè. E preferibile non servire il caffè già nelle tazzine: sarà compito della padrona di casa versarlo mano a mano nelle tazzine porgendole ai vari ospiti, i quali si serviranno lo zucchero desiderato. Il caffè può essere servito anche in altro locale. Il procedimento nel servizio sarà analogo.

I liquori: aperitivi

Subito dopo il caffè (o contemporaneamente, a tavola o in salotto) si offrono i liquori e i digestivi. I bicchieri dovranno già essere pronti (sul tavolo o sul carrello o su altro mobiletto), a seconda dei liquori che si intendono offrire. Se si opta per un solo liquore è meglio orientarsi su un buon nocino, una grappa locale, un pisco alle erbe o una tequila portati di ritorno da un viaggio, una prestigiosa chartreuse, un famoso cognac, un particolare digestivo, oppure semplicemente un whisky, servito al naturale o con tanta soda o acqua naturale, in quantità uguale al volume del whisky. Conviene riempire tutti i bicchieri prima e poi servire evitando di far attendere troppo gli ospiti che sono stati serviti per ultimi. Il cognac può essere servito negli appositi bicchieri a tulipano, il whisky in bicchieri cilindrici e capienti. Gli altri liquori in bicchieri più piccoli a lungo stelo.

1 pensiero su “Il “Galateo della tavola”

  1. Mi sto divertendo nel leggere queste informazioni. Vediamo chi deve essere servito prima in una cena familiare, per esempio la notte di Natale. 6 persone, 3 coppie e precisamente: marito e moglie, padroni di casa, figlia dei padroni di casa con il marito ( genero ), entrambi più anziani della 3^ coppia composta dal figlio dei padroni di casa con la moglie ( nuora ). Grazie dell’attenzione. Poteri rispondere alla mia E-mail ?

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