I denti: combattiamo la carie

Cari lettori,

dopo i dolci di cui ci siamo ” abbuffati” durante le feste mi è sembrato opportuno dare delucidazioni  sull’argomento carie.

La carie dentale è una delle più comuni e diffuse malattie croniche della bocca, e statistiche rilevano che ne soffre circa l’80% della popolazione mondiale; se non curata può generare un fastidioso dolore che, se ulteriormente trascurata, procura anche ascessi che possono essere debellati soltanto con l’antibiotico e un accurato intervento del dentista. Lo dice una che ne ha sofferto tantissimo.
I denti sono in primo piano e danno un impatto immediato della persona; un bel sorriso è sicuramente accattivante, non soltanto per l’universo femminile ma anche per quello maschile. Dobbiamo quindi sostenerlo tutti.
Le cellule che formano i denti cominciano a operare nella primissima fase embrionale e, quando il feto ha sette settimane, cominciano la differenziazione; cioè i tessuti ectodermici e mesodermici degli abbozzi dentali maturano e si trasformano in smalto, dentina e polpa. La corona dentale è completata tra il terzo e il quinto mese di vita intrauterina, mentre la calcificazione inizia al primo anno di vita e dura circa un anno.
I denti sono importanti; ci procurano complicazioni e dolori dalla nascita e fino a quando passiamo a miglior vita. Ci riempiono di gioia se sono tenuti in salute.
Da piccola ero spaventata da una signora e allo stesso tempo incuriosita; molti erano gli interrogativi che mi induceva. Già sui 40 anni non aveva più i denti anteriori e aveva perso anche gran parte di quelli posteriori. Purtroppo frequentava poco il dentista, e mi chiedevo come potesse, in un tempo che già guardava alle cure della persona, non preoccuparsi dello stato di necessità dei suoi denti. Non l’ho mai capito; forse un problema di cultura o di priorità della vita, di spesa… non l’ho mai sciolto questo dubbio. Il suo viso si era trasformato e questo mi creava inquietudine quando la guardavo.
Che cos’è la carie: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la carie dentale è un processo patologico generalizzato di origine batterica che provoca un rammollimento dei tessuti duri generando la formazione di una cavità.
Le cause: sono i microrganismi presenti nella bocca che avviano la degenerazione. I batteri che sono molti vicini ai denti formano la placca. Nelle persone che sono geneticamente predisposte o con difese immunitarie basse, i batteri intaccano la matrice minerale e organica che compone il dente creando una lesione che generalmente è chiamata carie. Il consumo di alimenti ricchi di zuccheri, unitamente a un’igiene orale poco adeguata, costituiscono le cause più diffuse che la favoriscono.
Come ci si accorge della carie: il dolore è il segnale che il processo si è evoluto fino a raggiungere la polpa dentale. Un campanello d’allarme prima di arrivare a questo stadio potrebbe essere una maggiore sensibilità che si percepisce assumendo cibi caldi o freddi e cibi contenenti zuccheri.
La prevenzione: ovviamente evitare cibi zuccherati, ma evitare anche che cibi a base di carboidrati rimangano per parecchio tempo tra gli spazi dei denti.
Igiene orale che favorisca l’eliminazione dei batteri e dei residui di cibo negli interstizi dentali: uno spazzolino con setole morbide che dovremmo portare sempre in borsa per poter lavare i denti tutte le volte che si pasteggia; una maggiore attenzione va riservata alla igiene serale. Non si devea trascurare l’uso del filo interdentale e degli spazzolini interdentali. Lo spazzolino andrebbe cambiato ogni due o tre mesi.
Importantissimo è:
1) fare controlli odontoiatrici periodici
2) fare sedute di igiene orale professionale
3) una dieta pro cavo orale.
Oggi le diete sono di moda, importanti, perché permettono di migliorare l’alimentazione e l’influenza che il cibo sul nostro corpo e, perché no, anche sui denti.
Fate attenzione a ciò che mettete in tavola.
Tra gli alimenti limitati ci sono caramelle, dolci, bevande zuccherate, pane e prodotti a base di farine raffinate. Questi alimenti sono chiamati cariogeni. È bene prediligere prodotti integrali.
Tra gli alimenti che contrastano la carie troviamo frutta e verdura: richiedendo una vigorosa masticazione non producono fermentazione nel cavo orale; poi utili sono pesce, uova, yogurt, parmigiano, cereali integrali e frutta secca.
Alcuni alimenti producono una apprezzabile azione antiossidante contro alcuni batteri, tra questi la cannella, la curcuma, l’orzo, i bastoncini di liquirizia, il caffè, il cioccolato fondente con almeno l’80% di cacao amaro. Via libera ai funghi, alla cicoria e al latte che contengono sostanze che proteggono i denti.
Per ultimo, ma non per ordine di importanza, dobbiamo fare un accenno al fluoro. Questa sostanza rafforza lo smalto, blocca le vie metaboliche dei batteri e riduce la possibilità che i microrganismi si possano attaccare alla superficie dei denti.
È un minerale presente nell’acqua, nel pesce e in alcuni altri alimenti come il thè e le arachidi.
Un bel sorriso è anche il risultato di una sana alimentazione e di un insieme di accorgimenti quali una accurata e profonda pulizia delle zone tra dente e dente, per prevenire le maggiori cause di alitosi.

L’importanza dei denti nella storia
Pensate che nella storia dell’umanità l’importanza dei denti è andata crescendo di pari passo con l’evoluzione della società. I denti hanno determinato anche lo stato economico del soggetto: i denti malati sono diventati un indice di povertà diversamente dai ceti medio-alti che erano caratterizzati da una dentatura curata.
Cari lettori, l’odontoiatria è praticata da circa 9.000 anni. Ricerche sulle popolazioni stanziali hanno evidenziato un’arcaica scienza odontoiatrica scoperta attraverso testimonianze di fossili, sia nelle civiltà della valle dell’Indo nell’età neolitica sia in Pakistan, dove sono stati trovati siti che hanno riportato alla luce 11 casi di denti perforati sulle corone di 9 pazienti adulti.
Ricercatori in Slovenia hanno scoperto un’otturazione praticata con la cera d’api in un dente fossile appartenente a una mandibola di 6.500 anni fa. La pratica oggi è ritenuta poco efficace.
Secondo leggende esistenti all’epoca, la carie era generata da un verme che si insinuava nelle cavità dei denti e li consumava. A Babilonia questa leggenda si è protratta fino al settecento a.C. e forse oltre.
Nell’antico Egitto, al tempo dei faraoni si era affermata una scienza odontoiatrica efficace; sul papiro Edwin Smith e sul papiro Ebers sono state lette vere e proprie ricette terapeutiche. Egiziano è il primo dentista, e visse durante la Terza Dinastia Egizia, circa nel 1600 a.C..
Anche i Maya avevano dimestichezza con la riparazione delle dentature: lavoravano bene i metalli e sono stati ritrovati interventi sui denti anche a scopi ornamentali. Eseguirono anche impianti alloplastici. Avevano una conoscenza dell’anatomia dentale molto approfondita.
Nel Medio Evo invece l’odontoiatria non è mai stata una professione. Erano i dottori generici e i barbieri a praticare l’estrazione dei denti onde evitare infezioni e dolori. Voi non ci crederete, ma nel 1400 si sviluppò anche la pratica del contrabbando di denti.
La svolta si ebbe nel 1728, quando il chirurgo francese Pierre Fauchard pubblicò il suo trattato “Il dentista”. Il libro è la pietra miliare della professione. Furono descritte in modo esaustivo le cause delle patologie dentali e i trattamenti curativi più efficaci.
L’igiene orale invece è praticata già dal 400 a.C. quando Ippocrate esorta a non credere alla storia del verme e raccomandava invece di pulire i denti e le gengive. La pulizia avveniva con il carbone, allume, ossa di animali, gusci di molluschi, cortecce ed estratti vegetali, ingredienti che costituivano i colluttori per i risciacqui.
Nei Paesi arabi era molto diffuso il siwak, un ramoscello di salvadora persica. Nel film Robin e Marian, Sean Connery nei panni di Robin Hood si sveglia al mattino nella foresta di Sherwood e stacca un ramoscello col quale si pulisce i denti, è una prova che già il problema c’era, e quella era forse un’abitudine presa nella quarta crociata al seguito di Riccardo Cuor di Leone.
Nel medioevo l’igiene orale era poco praticata, il dolore veniva combattuto con riti magici o preghiere, impacchi con interiora di animali e persino con risciacqui di urina.
Notizie storiche ci riportano che George Washington avesse una dentiera fatta di legno.
Josephine Beauharnais aveva anche lei una dentiera di legno, dalla quale provenivano olezzi (si dice) poco invitanti. E che dire della povera Fantina de I Miserabili, che si era venduta i denti davanti per mantenere la figlia Cosetta?
Ma per venire a tempi più recenti, pare che anche Clark Gable avesse la dentiera e un alito così poco invitante da procurar problemi a Vivian Leight sul set di Via col vento. Allora i baci cinematografici si davano a labbra chiuse: forse per evitare sgradevoli contatti più del necessario? E oggi che sono espliciti?
Oggi molti personaggi noti hanno problemi simili, e si curano poco.
Lo spazzolino nacque in Cina nel XV secolo. Era formato da peli di cinghiali di bambù. Poi il pelo di cinghiale è stato sostituito con il pelo del dorso del cavallo, molto più soffice. Si deve all’inglese William Addis la creazione del primo spazzolino, prodotto in serie dal 1780. Il primo brevetto per uno spazzolino da denti fu di H.N. Wadswoth nel 1857, la cui produzione di massa in America incominciò nel 1885.
Nel 1938, con l’invenzione del nylon, fu messo sul mercato il “miracoloso spazzolino da denti” del Dr. DuPont, ma è soltanto dopo la Seconda guerra mondiale che si è diffusa la cultura dell’igiene orale.
Chissà quanto dovremo ancora attendere perché diventi un’esigenza di tutti: non so se vi siano mai capitati quei soggetti che hanno l’abitudine di venir vicino per parlare, e che hanno un alito che compromette tutto quello che voglion dire…

Luciana E.

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