La parola ai fiori

Un compleanno, una ricorrenza o una perdita, cosa sarebbero senza un messaggio gioioso e mesto dei fiori?
Dillo con un fiore” è un motto che si tramanda di generazione in generazione ed è sempre risultato un valido mezzo per anticipare o esprimere un sentimento in mancanza di parole. Ogni fiore ha un proprio significato, unico e profondo, fatto di colori, profumi, forme e sensazioni, che arricchiscono il valore simbolico di un momento importante o di un dono speciale, d’amore, di amicizia, di ringraziamento, di affetto.

Eccone alcuni:

Il girasole: nasce in Messico rappresenta il Dio Sole. Simbolo di vittoria, allegria e spirito positivo, è ideale per festeggiare una laurea o un traguardo importante per augurare una guarigione o un cambiamento positivo. Si coltiva al sole, nelle bordure le varietà alte, ma anche in vaso quelle nane.

 Il giglio: re dell’estate, è il simbolo della purezza e dell’innocenza (bianco), nobiltà d’animo (giallo), passione d’amore (rosso) e viene spesso regalato in occasione degli anniversari di matrimonio. Si coltiva al sole, in terreno ben drenato, nelle aiuole o nei vasi e rallegra le giornate estive con il suo intenso profumo.

 La calla: emblema di bellezza, raffinatezza e rinascita, si addice a sottolineare matrimoni e ricorrenze ed è impareggiabile nel decorare l’ambiente di una festa in vasi e bouquet. Pianta generosa che chiede poche cure, si coltiva in terreno soffice e fresco, in mezz’ombra, anche in vaso, annaffiando in abbondanza in estate.

 L’ibisco: simbolo di splendore, messaggero di benvenuto e di corteggiamento., l’ibisco con i suoi colori brillanti è perfetto per abbellire compleanni, matrimoni, feste in genere. Fiorisce in continuazione dalla tarda primavera fino alla fine dell’autunno, cresce bene ala luce, in terreno ben drenato, anche in vaso.

 La dalia: porta un messaggio di gratitudine e riconoscenza e simboleggia buon gusto ed eleganza. Pianta instancabile produce innumerevoli fiori dall’estate ai primi freddi; esistono varietà nane ideali in vaso, e giganti (alte anche più di un metro) per bordure. Facilissima, si coltiva al sole per ottenere il meglio, concimando ogni 15 giorni con un prodotto liquido per bulbose.

 I tulipani : coltivato in Olanda, simboleggia l’amore perfetto, quello onesto, eterno e disinteressato. Per quanto oggi sia comunemente “la rosa rossa” la regina indiscussa degli innamorati il fiore che più di tutti simboleggia l’amore è proprio il tulipano . Esistono più di cento specie di tulipani e sfumature a cui corrispondono altrettanti simboli: è il fiore perfetto per una dichiarazione d’amore (rosso); rappresenta la modestia (viola). E’ un dono perfetto per un amore solare, spensierato, e caldo (giallo). Può essere screziato di brillanti colori che rispecchiano la lucentezza degli occhi di chi riceve questo dono, dolce e aggraziato. Molto utilizzato per composizioni e regali dai più svariati significati: nell’impero Ottomano significava ricchezza e potere, ma anche intimità e tenerezza; spesso vengono utilizzati per augurare alle persone amate un felice Natale, o un felice matrimonio, soprattutto se in primavera.
E’ uno dei pochi fiori consigliati anche per un regalo ad un uomo, grazie ai suoi colori e alla corolla, entrambi molto decisi, che lo rendono più adatto ad un pensiero del genere rispetto a molti altri fiori che, seppur meno romantici, hanno un aspetto più aggraziato e femminile.
Ha molto da raccontare in ogni circostanza, sia si tratti di un augurio per un futuro felice o di sentite condoglianze per la perdita di un caro parente.
-La coltivazione del tulipano è piuttosto semplice: questo fa sì che sia uno dei più comuni in balconi e terrazze.

 La margherita: è una pianta erbacea annuale che cresce spontaneamente nei prati di diverse zone dell’Europa, anche se è originaria del Tibet. Ha diversi significati, tutti positivi e collegati al concetto di ‘verità’. Fiore delicato della purezza e dell’innocenza, della semplicità e della modestia, ma anche dell’amore fedele e della pazienza.
Il fiore se è reciso e riunito in un bel mazzo, viene usato per celebrare il 5° anniversario, mentre se in bouquet viene regalato ad una neo-mamma in segno di accoglienza del neonato. Per la forma del fiore, con i petali a raggiera attorno al disco centrale giallo, la margherita allieta, come se portasse il sole nella vita delle persone. Gli anglosassoni le avevano dato un nome appropriato: ‘daisy’, che derivava da ‘day’s eye’ e significava ‘occhio del giorno’, visto che si apriva al mattino e si chiudeva di notte, e da questo ne aveva indotto anticamente di utilizzarla per lenire i problemi agli occhi.
L’origine della margherita risale a più di quattromila anni fa. Sono stati ritrovati reperti di antiche ceramiche così decorate in Egitto e nel Medio Oriente, oltre a forcine d’oro per capelli con questi ornamenti negli scavi del palazzo minoico sull’isola di Creta. Nell’antica Roma, i chirurghi che accompagnavano le legioni romane in battaglia mandavano gli schiavi a riempire i sacchi di margherite fresche da spremere per impregnarne del succo le bende utilizzate per curare le ferite da taglio inflitte da spade e lance.
“Lui mi ama, non mi ama”, cantano le ragazze di ogni tempo tirando via i petali di una margherita, uno per volta, ruotata da destra a sinistra, tenendone il gambo con l’altra mano, finché l’ultimo petalo rimasto è quello decisivo per predire l’esito della questione amorosa. La margherita si può coltivare in orto o in giardino, sia su terreno che in vaso. Il terreno deve essere lievemente acido e l’esposizione della pianta deve essere diretta verso la luce solare. La temperatura ideale per la coltivazione della margherita deve essere meno di 20 gradi.

Luciana E.

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