C’era una volta: la fede

chiesa

Per ragioni che ometto, ieri mi sono fatto una passeggiata nella nebbia. Mi sentivo bene nel nulla, corrispondeva al mio stato d’animo. La gente compariva all’improvviso davanti a me, mi passava di lato e sfilava via di nuovo ingoiata dalla nebbia.

Ho camminato verso la periferia, dove la nebbia si infittiva. Davanti a una chiesa costruita con mattoni rossi ho provato un impulso e sono entrato. Mi sono seduto a lato di una cappella dedicata alla Vergine e ho cercato di capire cosa fossero le voci che venivano dalla gente seduta nella navata centrale. Non era una preghiera corale e comunque non l’ho capito.

A tratti sembrava una novena, ma c’erano anche toni alti e una voce femminile singola; pareva più una discussione.

Facendo correre lo sguardo intorno ho notato un cartello sulla balaustra della cappella della Madonna. Lo riporto esattamente come è scritto, parole in maiuscolo comprese:

Prima di venerare MARIA

ADORA il suo Figlio GESÙ’

Evidentemente uno può esistere senza l’altra. Il fedele può tenerla in considerazione, ma soltanto dopo aver dato anche la mano destra al Figlio.

Non si ribella niente nella coscienza di un cristiano?

Pare di no, perché nessun fulmine è sceso a incenerire la scritta.

E la cosa pare così normale ai fedeli, che mettono anche le offerte nella cassettina e accendono candele, proprio sotto quella frase.

È chiaro perché i rapporti fra i sessi devono essere così conflittuali e rancorosi.

Erberto Accinni

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