Della pedofilia

pedofilia-maledetta_jpg_370468210-300x186

 

Non mi interessa andare a scavare nelle radici storiche del fenomeno. Non mi interessa dire che Socrate aveva pratiche simili, né che erano riti di iniziazione.
Quantunque la si voglia edulcorare con ragionamenti faziosi, resta una cosa abietta.
Il vecchio che irretisce il giovane a scopo di libidine è quanto di più laido ci sia.
Comunque la mettiamo, c’è sempre una violenza.

Leggo sul Corriere della Sera del giorno 15 novembre, un articolo con questo titolo:
Le baby squillo: «Ogni giorno 500 euro. Ma non è un bel gioco andare con gli adulti»
Nel corpo dell’articolo leggo, e riporto con copia-incolla:
E quando le contestano i rapporti sessuali con gli adulti, lei attacca: «Se lo abbiamo fatto è stata una scelta nostra e non è stata una scelta di Mimmi. Non è che lui ci ha costretto. È stata tutta una cosa nostra. È stata una idea nostra». Il verbale di Azzurra, baby squillo dei Parioli, mostra l’abisso dove erano precipitate le due ragazzine. Fa emergere la loro distanza dalla realtà tanto da ridurle a difendere il proprio sfruttatore, Mirko Ieni e a dire che «è cominciato tutto come un gioco». Anche se alla fine deve ammettere che «non è un bel gioco, no certamente non è normale andare con gli uomini grandi».
Proseguendo poi leggiamo della madre che ora è in carcere per sfruttamento della figlia insieme con altri soggetti. Leggiamo che la ragazzina è reticente ad ammettere di aver versato 100 euro per l’affitto della casa. Lo è meno nell’affermare che “guadagnavano dai 100 a 500 euro al giorno, dipende dai giorni”.
Nei commenti dei lettori del giorno 18, da Pirata 59 leggo, e riporto con copia-incolla:
  si, secondo me sono molto scaltre, altro che povere innocenti, la paghetta non basta, arricchiamola e divertiamoci,valori scaduti,la famiglia, la scuola, tutti colpevoli, e loro cadute cosi fragili cosi indifese nelle braccia dell’orco,beh anche tante intercettazioni effettuate non fanno pensare a una drammatica situazione di disagio vissuta da queste adolescenti, pensavano molto ai soldi soldi soldi
L’inchiesta naturalmente si allarga ed escono altri casi simili. Qualcuno aveva dubbi?
A me vengono delle considerazioni: hanno 16 anni; sanno cosa stanno facendo; sanno che non è un gioco; sono consenzienti; contano sulla giovane età per sfuggire al codice penale.
Incalzata sulla contestazione degli inquirenti di aver indotto l’amica a prostituirsi, la ragazzina risponde: Non è che gli ho fatto vedere come si fa, assolutamente no. Io ho detto “facciamo e dividiamo, a questo punto cioè dividiamoci i compiti”. E poi è lei che lì ha avuto il rapporto completo sessuale con lui, non io quel giorno.

Fermiamoci qui.
16 anni. Sa “come si fa”. Sa che le contestano il reato di “induzione alla prostituzione”. In compenso non sa l’italiano; non sa che quando ci si rivolge a un’amica si dice: “Le ho fatto vedere”.
Fermiamoci qui, perché è da qui che parte la mia riflessione.
Leggendo in internet un po’ dappertutto, scopro blog, social network e altri siti dove la gente “posta” il proprio pensiero: punteggiatura inesistente o sbagliata, verbo avere coniugato senza acca, verbi al condizionale invece che al congiuntivo, “gli” al posto di “le” o “loro”, esposizione confusa, inconcludente e illeggibile del proprio pensiero, per tacere della “k” usata al posto del “ch”.
E adesso riportiamo questa ignoranza caratteriale in altre sfere: maleducazione, arroganza, assenza totale di educazione civica e della conoscenza delle più elementari regole del diritto, assoluta sicurezza che “essendo minorenni” la faranno sempre franca. Al più sarà classificata come una “ragazzata”, come allagare e appiccare il fuoco alle scuole.
Una domanda: è questa la generazione per la quale i nostri avi si sono battuti e hanno pagato col prezzo della vita? Per insegnarci che soltanto con i soldi si è qualcuno?
Per riportarci al peggiore degli imbarbarimenti? Alla perdita definitiva del “senso del sociale” a vantaggio degli egoismi personali?
Per obbligare la gente “sana” a vivere indignata e impotente, come se non avesse anch’essa dei diritti? Il diritto a una società solida e non precaria e traballante?
Per creare una così diffusa massa di smidollati, furbetti, viziati, ineducati ragazzini che domani dovrebbero reggere i destini del paese?
O dobbiamo sempre rassegnarci nel costatare che i destini del paese saranno sempre nelle mani dei soliti “più furbi” che hanno interesse a tenerli nell’ignoranza, giacché i genitori non sanno “formare” i loro figli?
Dov’è l’amore dei genitori? Dov’è l’azione del “sorvegliare”, “indirizzare”, “insegnare che percorrendo le viuzze laterali si finisce col non sapere più che esiste una via maestra”?
Se proprio hanno ambizioni sui loro “bambini”, perché non le canalizzano per crescerli preparati, attenti, ambiziosi di migliorar se stessi?
I genitori sono privi di questa capacità? O è più comodo pensare che “siccome tutti fanno così, io non posso crescere mio figlio come l’unico disadattato?”
Qualcuno vuole interrompere una buona volta questa catena di sant’antonio del “lo fanno a me, e io lo faccio a te”?
È rimasto qualcuno che insegna che non si accettano caramelle da uno sconosciuto? C’è chi insegna cosa sia la forza d’animo, senza piagnucolare?
E infine: dov’è l’azione della società tutta; la società che si vuole difendere e ha il compito inalienabile di crescere le generazioni con esempi, insegnamenti di alto valore, e – diciamolo una buona volta – punizioni adeguate a far comprendere la paura di peggiori conseguenze? Questi comportamenti sono da codice penale!

Le religioni hanno fatto i loro bravi danni mettendo coercizioni e freni sulle attività sessuali insite nella natura dell’uomo, va bene! Ma adesso che questi limiti non ci sono più, la vita sessuale è sana?
Non voglio polemica sul momento in cui deve cominciare, ma è “sano” farlo diventare uno stimolo? È “sano” impostare trasmissioni televisive, pubblicità, film, libri su questo?
Che vantaggi sta portando alle persone e ai “ragazzini” (che tali non sono più), stimolare l’emulazione?
Vedo comportamenti protetti da indifferenza e malafede, sia provocazioni sia esibizioni di nudi e violenza. (se volevo vedere un nudo negli anni sessanta, dovevo ricorrere ai quadri di Renoir; per la violenza c’erano i film western di John Ford).
E ancora: Gad Lerner perse il posto di direttore del TG1 per aver consentito che andasse in onda un servizio con immagini sulla pedofilia, durante l’ora di cena.
E l’ultimo videogame, che è di una violenza impensabile, dato in pasto ai ragazzini? Non disturba l’ora della merenda?
E non disturba NOI – a tutte le ore – assistere impotenti a questo lassismo farisaico?

Non occorre essere eroi. Ma se decidessimo tutti NOI che è ora di finirla, e impiegassimo un po’ del nostro tempo a cambiare le cose, senza girare sempre la faccia dall’altra parte…
Se tutti NOI smettessimo di essere ipocriti…
Se NOI, dal più umile calcaterra al più illustre dei magistrati, pensassimo che abbiamo il dovere morale di “aiutare” la società a crescere, anche soltanto con piccolissimi gesti…
I cattolici possono trovare stimoli nelle parole del papa. Tutti gli altri possono trovarli nelle proprie coscienze. Tutti insieme possiamo ambire a un risultato.
La società “paga” i suoi rappresentanti e li delega a realizzare un mondo non corrotto, con la certezza del diritto e della “pena” per i comportamenti socialmente pericolosi. Non basta!
NOI, dobbiamo esprimere l’indignazione, senza delegare le coscienze. NOI dobbiamo farci promotori di comportamenti educativi, di noi stessi e dei nostri “bambini”. E le scuole devono fare la loro parte, non premiando l’ignoranza, il sotterfugio e la menzogna.
NOI dobbiamo affermare, senza violenza né concetti fumosi, chiacchieroni e consolatori ma con fermezza, che il mondo che vogliamo non è questo!
Come? Esistono le raccolte di firme, per citarne uno.

Nella pizzeria dove ho pranzato eravamo soltanto 4 avventori: c’erano 3 cellulari sul tavolo. Nell’attesa della pizza qualcuno giocava; non era capace di aspettare 5 minuti guardandosi in giro.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *