La disoccupazione oggi

images Considerazioni generali

Oggi, la crescente disoccupazione crea apprensione a tutti, adulti e giovani.

Ricordo una pubblicità televisiva che diceva “acquistare beni fa girare l’economia”: è proprio così. Se gli occupati diminuiscono, anche la spesa per l’acquisto di beni e servizi registra una variazione in meno, a causa  della diminuzione del reddito pro capite. Il minor reddito provoca la diminuzione della domanda che provoca a sua volta una diminuzione della produzione.

È un circolo vizioso: dalla disoccupazione alla produzione; dalla produzione alla disoccupazione. Il calo della produzione, ovviamente, fa registrare all’imprenditore meno profitto. Il datore di lavoro avendo meno entrate è costretto a mettere in Cassa Integrazione i dipendenti oppure a licenziarli. Se i licenziamenti non riguardano un solo settore dell’economia ma sono estesi a tanti settori, se il governo aumenta le imposte per recuperare la mancanza di liquidità, il sistema economico entra nella fase congiunturale di recessione. Se gli interventi che lo Stato prospetta non sono adatti a frenare questo circolo vizioso, il sistema rischia di  cadere addirittura in depressione.

Parlavamo di disoccupazione.

Coloro che si cimentano alla ricerca di un posto di lavoro, coloro che non lo trovano in un tempo considerato normale di cinque-sei mesi, rischiano la demoralizzazione nella vana ricerca del lavoro: da un’Agenzia Interinale ad un’altra;  da una mail all’altra; da un annuncio all’altro; da un colloquio all’altro; da una delusione all’altra.

Purtroppo le statistiche pubblicate non sono ottimiste: “La questione occupazionale è destinata a restare in cima all’agenda economica dell’Italia ancora a lungo. Ne è convinta l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico), che nel suo Employment outlook lancia l’allarme: il fenomeno disoccupazione è atteso in crescita… anche per tutto il 2014”.

Le previsioni anticipano che la spesa delle famiglie sarà in contrazione dell’1,6%, ci sarà un aumento della percentuale di disoccupati già registrato nella percentuale del 12,9.

Le difficoltà nel mercato del lavoro e le politiche restrittive di bilancio dello Stato limiteranno l’aumento dei consumi in modo significativo, anche perché sulle famiglie peseranno l’incertezza del futuro, il tentativo di  ricostituire i  risparmi che hanno precedentemente erosi, e gli aumenti fiscali.

Le principali vittime della disoccupazione sono i “giovani adulti“ di età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre coloro che hanno un’età compresa tra i 55 e i 64 anni, sembrano avvantaggiati dalla crisi.

Oltre alla contrazione dei consumi, L’ISTAT ha preventivato per il 2014 aumenti delle tariffe di Banche, Assicurazioni e spese burocratiche. Alcune associazioni di consumatori, Adusbef e Federconsumatori, tra le cause dell’aumento della disoccupazione hanno inserito anche incrementi derivanti da “una ossessiva pressione fiscale (soprattutto su casa e caseggiati) che colpisce due volte le famiglie: direttamente, per i beni e servizi che utilizzano, e indirettamente per gli aumenti alle imprese, al commercio e intermediazione, agli artigiani e professionisti ecc.”. Non dimentichiamo l’aumento dell’IVA al 22%, che ha fatto lievitare tutti i prezzi energetici e del carburante.

Insomma… ne ha di che lamentarsi il disoccupato, che deve – tra le altre spese – predisporsi ad affrontare tutti gli aumenti!

Come fare per pagare? Un bel rebus!

 Nei panni del disoccupato: come cercare lavoro.

Oggi non è facile trovare un posto di lavoro: è innegabile che senza una… ”spintarella” diventi tutto più difficile. Un disoccupato che ha a disposizione soltanto le sue forze, le sue competenze, le sue conoscenze, come può competere con gli altri disoccupati? Come può riuscire a farsi assegnare il posto di lavoro in una competizione così massiccia?

Direi che ci vuole tanta fortuna e… fare i passi giusti, anche se a  volte non basta sapersi muovere e i passi giusti non sono sufficienti!

Ho immaginato di essere disoccupata, e ho cominciato la mia ricerca di lavoro. Essendo io “più che adulta”, ho cercato di capire cosa ha estinto l’Ufficio di Collocamento, che fino al 2000 aveva compiti specifici, ad es. collocare i disoccupati, iscrivere i lavoratori nella lista nella categoria di appartenenza, formare la graduatoria per poi assegnare il lavoro per scorrimento della graduatoria stessa.

Oggi questo sistema non è più attivo. Oggi le cose sono cambiate così:

La legge Biagi, entrata in vigore nel 2003, ha modificato il mondo del lavoro. Il mercato del lavoro è diventato molto più flessibile; i contratti stipulati sono per lo più a tempo determinato. Biagi aveva una visione del mondo del lavoro molto nord-europea. La sua uccisione non ha permesso alla legge i miglioramenti che si fanno solitamente in corso d’opera, come avviene per tutto ciò che è sperimentato per la prima volta.

È una legge piuttosto monca, manca di definizioni e tutti i ministri che si sono succeduti nei governi dopo la morte dell’on. Biagi non hanno saputo entrare nella sua ratio, così le Agenzie Interinali previste dalla legge sono fiorite in tutta l’Italia.

Queste agenzie avrebbero dovuto aiutare il lavoratore nella ricerca del primo lavoro, nella ricollocazione del lavoratore cassa integrato oppure licenziato. I contratti che la legge ha previsto sono stati tanti: lavoro interinale, a progetto, a tempo parziale, nuovo apprendistato, contratto d’inserimento e altre ancora.

Tutto questo ha peggiorato una situazione disastrata ed evidente anche prima dell’entrata in vigore di questa legge: potremmo dire che la legge ha prolungato l’agonia del malato; infatti, oggi siamo ancora a parlare di crescita della disoccupazione; di fallimento delle agenzie interinali.

Chi si rivolge a loro oggi perde solo del tempo: sono diventate semplicemente dei mediatori di indirizzi e di curriculum vitae, o giranti-giratari di e-mail che pervengono presso le loro sedi.

Cosa deve fare oggi chi è disoccupato? Come si deve muovere chi vuole cambiare lavoro? Che cosa deve fare chi è in cerca di un primo lavoro?

Deve rivolgersi ai Centri per l’Impiego.  

Sono uffici della Pubblica Amministrazione che gestiscono il mercato del lavoro; dipendono dalle Regioni e operano a livello provinciale. I Centri per l’Impiego sono eredi del vecchio Ufficio di collocamento ovvero delle Sezioni Circoscrizionali per l’Impiego e il Collocamento in Agricoltura (SCICA).

Sono Agenzie di lavoro decentrate sul territorio provinciale e sono il punto di riferimento per lavoratori e aziende. I servizi offerti sono destinati prevalentemente a chi si trova in “stato di disoccupazione”; se ne possono però avvantaggiare anche tutti coloro che, sebbene occupati, desiderino trovare o cambiare.

Il Centro per l’Impiego cui rivolgersi deve essere quello del luogo in cui è il proprio domicilio. I giovanissimi possono essere iscritti solo se hanno il requisito della età minima: 16 anni.

Anche il titolare di un’azienda può rivolgersi al Centro dove la ditta o la società ha la sua sede legale e/o la sede operativa, per gli adempimenti amministrativi riguardanti il lavoratore.

 Qual è il compito del Centro per l’Impiego?

Esso:

      a)   redige e tiene aggiornato l’elenco anagrafico dei lavoratori e vi registra la storia lavorativa (compresi i periodi di disoccupazione) di ogni persona domiciliata nel territorio di competenza del Centro;

      b)  soltanto questo ufficio riconosce il certificato di disoccupazione;

     c)  riceve le iscrizioni e dichiara lo stato di disoccupazione D.I.D. (ora possibile anche  ON LINE);

     d)  provvede alla iscrizione del lavoratore alle liste di mobilità e premobilità;

      e)  provvede alla iscrizione negli elenchi e nelle graduatorie delle categorie protette ai sensi della L. 68/1999;

       f)  raccoglie le autocandidature per essere avviati nell’Ente pubblico in basse qualifiche e provvede alla predisposizione delle relative graduatorie;

       g)  provvede alla iscrizione nelle liste dei lavori socialmente utili e alla predisposizione delle relative    graduatorie;

      h)  provvede alla registrazione delle assunzioni, delle trasformazioni e delle cessazioni dei rapporti di lavoro presso aziende private e Enti pubblici.

       i)   Il numero verde cui rivolgersi per ottenere informazioni è: tel. 800.264.760

I Centri, avendo sostituito i vecchi Uffici di Collocamento, danno informazioni e documentazioni sui concorsi pubblici, sulle inserzioni di lavoro tratte dalla stampa locale, aiutano ad adeguare la propria professionalità alle esigenze del mercato; forniscono indirizzi utili per la ricerca lavorativa di aziende, cooperative, siti internet. Si adoperano per promuovere l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Presso di loro esiste una banca dati di persone che ricercano lavoro. Per usufruire di questi dati le Aziende devono fare specifica richiesta all’ufficio per ottenere i curricula dei lavoratori che presentino i requisiti.

Sono inoltre diffuse informazioni sulle occasioni di lavoro presenti nel territorio provinciale; la diffusione avviene tramite apposite bacheche o tramite siti internet, dove scorrere le opportunità di lavoro gestite direttamente dall’Agenzia del lavoro.

Attraverso colloqui di orientamento e di consulenza programmati con il personale del Centro d’Impiego, si può essere aiutati a scrivere un curriculum, a presentarsi a un colloquio di lavoro, a presentare un progetto.

Sono attivati corsi per orientare categorie disoccupate da oltre 12 mesi. Si può effettuare l’inserimento lavorativo di soggetti disabili ed altre categorie protette ai sensi della Legge 68/1999. Sono previsti interventi rivolti a segmenti deboli dell’offerta di lavoro che non rientrano nella legge 68/1999 perché oggetto di processi di esclusione sociale, e iniziative riservate a categorie svantaggiate o a fasce di lavoratori deboli.

Sono organizzati anche tirocini per agevolare la presenza temporanea del lavoratore nell’impresa. In questi centri possono trovare aiuto i ragazzi (di 16 anni e con 10 anni di frequenza scolastica) che hanno l’obbligo formativo fino al 18 anno di età; possono avere colloqui di orientamento professionale, percorsi formativi, tirocini formativi e di orientamento, tirocini di pre-apprendistato, occasioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Cari disoccupati, esiste anche il Servizio Eures (European Employment Services). È un punto di riferimento, informativo e di orientamento sul mercato del lavoro, dell’Unione Europea con lo scopo di favorire la mobilità geografica e professionale dei lavoratori. In particolare sono fornite informazioni sulle condizioni di vita e di lavoro dei Paesi membri e sulle proposte occupazionali disponibili. 

Ecco l’indirizzo internet per consultare la banca dati Eures:  http://europa.eu.int/eures/

Ecco l’indirizzo del centro per l’impiego di Milano:

via Strozzi angolo via Soderini

tel.02.77.40.40.40 – fax. 02.77.40.64.45 

Responsabile Francesca Casanova

centro.impiego.milano@provincia.milano.it

Orario di apertura al pubblico dei servizi:

Lunedì – giovedì             08,45 – 12,45 /13,45 – 16,15

Venerdì-                          08,45 – 12,45

In bocca al lupo a tutti!

Luciana

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