Piazza Grandi: rifugio antiaereo

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Giornalmente porto i miei due cagnolini a sgranchirsi le zampe in momenti diversi della giornata: faccio sempre il solito percorso perché ho scoperto essere molto pulito, sia per merito dei proprietari dei cani che raccolgono gli escrementi sia per i portinai della zona che fanno una pulizia dei marciapiedi accurata. Il mio percorso abituale termina a Piazza Grandi.
La piazza è contornata da verde e al centro sorge una fontana dedicata allo scultore, pittore e incisore Giuseppe Grandi, esponente della scapigliatura milanese e realizzatore del monumento delle Cinque Giornate, situato nella piazza omonima. L’acqua scorre da un torrione a forma di cascata.
Mi sono sempre chiesta, passeggiando nella piazza, chi fosse quel grosso uomo posto di fronte al torrione, ma non ho trovato mai nulla nel circondario che descrivesse questo monumento. Per la verità mi sono sempre ripromessa di fare a casa questa ricerca ma il tempo è passato senza che me ne rendessi conto e non l’ho mai fatta.
La faccio ora perché qualche giorno fa arrivando nelle vicinanze della fontana l’ho vista incartata e contornata da striscioni arancioni che ne vietavano l’attraversamento.
Per la verità non mi era mai sembrata una fontana che avesse bisogno di manutenzione: sempre bene pulita, acqua non maleodorante, insomma sono rimasta un po’ sorpresa. Curiosa come tutte le donne, mi sono avvicinata ai pannelli posti sulla rete che circonda il monumento e lo isola dai passanti per avere delle informazioni che potessero soddisfare la mia curiosità. Ho scoperto una cosa che non avrei mai pensato potesse essere là: sotto al monumento dedicato a Giuseppe Grandi esiste un rifugio antiaereo!!!!
Avida a questo punto di notizie ho zittito i miei cani che tiravano il guinzaglio per andare a fare baraonda con gli altri cagnolini. Ho letto molto velocemente quello che il Comune ha scritto per informare i cittadini che la fontana e il sottostante rifugio sono in ristrutturazione. Ho scoperto anche che il misterioso omone di fronte al torrione, probabilmente, rappresenta la meraviglia dell’uomo primitivo davanti al grande regalo della Natura, ma ricorda anche l’ispirazione alla natura da cui attingeva lo scultore Grandi.
Come dicevo, sotto la fontana c’è un rifugio antiaereo, costruito nel 1935, un labirinto di stanze in cemento armato che toglie il fiato, almeno da quanto è dato vedere dai documenti affissi dal comune di Milano sulla rete metallica che circonda la fontana.
Questo rifugio pare sia uno dei primi realizzati a Milano e poteva ospitare fino a 450 persone, sistemate in piccoli ambienti su panche di legno.
Il rifugio, udite, udite, non era provvisto di acqua corrente anche se costruito sotto una fontana. Però a ben guardare, sui muri che circondano la fontana c’è scritto “acqua potabile” e sui muri del rifugio ci sono (si vedono anche dalle cartografie affisse dal Comune sulla rete metallica dei lavori di ristrutturazione) grossi ganci che servivano per appendere i secchi e le tazze per bere che i rifugiati utilizzavano.
Per permettere il ricambio di aria, il sistema di aerazione era dotato di bocchette poste nei vari lati della fontana. Sui muri poi interni del bunker ci sono numerose scritte “vietato fumare”, “vietato introdurre cani”, “Il rifugio sarà messo nelle condizioni di poter essere visitato”.
L’assessorato ai Lavori Pubblici ha deciso di aprire lo spazio, luogo di memoria, e restituire un pezzo di memoria alla città. In occasione dei lavori per consentire il ricircolo dell’acqua della fontana, che ora è a perdere, è stato inserito anche il restauro. La spesa dell’intervento di ristrutturazione è di centomila euro.
L’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza, dice che negli anni precedenti l’entrata in guerra dell’Italia, furono realizzati diversi rifugi antiaerei: un centinaio quelli pubblici distribuiti anche nelle scuole, almeno quindicimila i rifugi privati nelle cantine sotto le abitazioni, tra cui Piazza Grandi. Forse il duce aveva programmato di entrare in guerra sin dal 1935?
La piazza è inserita nel cuore di una piccola collina, per evitare che in caso di incendio degli edifici attorno, l’anidride carbonica sprigionata dalle fiamme rimanesse più in basso rispetto alle bocche d’aerazione del rifugio.
Nell’anno in cui fu avviato il cantiere della fontana di Piazza Grandi, l’Italia era in piena campagna d’Etiopia; nel novembre del ’36, quando fu inaugurata, Mussolini aveva già proclamata la costituzione dell’impero.
Mi sono messa ad approfondire e ho scoperto che a Milano ci sono più di 15mila rifugi antiaereo nascosti sotto i palazzi o nei cortili delle case. Un patrimonio inestimabile fra cui anche due torri e tre bunker sotterranei. Certo non li elencherò tutti: chi volesse può continuare l’approfondimento in modo autonomo.

al ricovero  leopardi     Uno dei rifugi più grandi è il rifugio della scuola “Giacomo Leopardi”, la scuola elementare di Via Bodio 22, costruita nel 1926 originariamente intitolata alla madre del duce, Rosa Maltoni Mussolini, che era una maestra. Questo rifugio poteva contenere fino a 2000 persone tra civili e alunni.
In Piazza del Duomo è stato costruito, nel corso della guerra, un grande rifugio antiaereo a uso civile, ancora oggi visibile nell’ATM Point. Si possono osservare le grandi colonne cilindriche in calcestruzzo di cemento armato che reggevano la spessa copertura anti bomba.
Arrowbig1           bunker    Ho anche appreso che sui muri di Milano, nelle zone risparmiate dalle ristrutturazioni del dopoguerra, si possono vedere ancora oggi le scritte “R” che indicavano gli ingressi dei rifugi antiaerei, e le frecce accompagnate dalle lettere “US” che indicavano invece le uscite di sicurezza dei rifugi. Le scritte sono molto abbondanti nella zona compresa tra via Archimede, via Piolti De’ Bianchi e corso Indipendenza, forse perché vicina all’aeroporto Forlanini obiettivo sensibile in caso di bombardamento aereo, ma stanno scomparendo rapidamente. In viale Bligny, all’angolo con Porta Lodovica, il palazzo dove si trova il famoso bar Gattullo ha ancora un corredo di frecce e indicazioni conservate perfettamente.

rifugi  Al confine fra Milano e Sesto San Giovanni, c’è poi il rifugio di via Adriano, fatto costruire nel 1940. È una massiccia torre di cemento di 35 metri, dove trovavano riparo gli operai della Magneti Marelli durante la guerra, il cui sistema d’illuminazione era a lampade stagne, ceramica e guarnizioni come nei sommergibili.
01-Bunker-Breda   I bunker Breda, rifugi antiaerei della V Sezione Aeronautica della Breda, sono presenti in tutto il settore est del Parco Nord, sotto boschi e prati; rappresentano il luogo ideale per stimolare una riflessone sul passato e sulla storia locale.

Tra le due guerre mondiali, nonché nel corso della Seconda, sono stati costruiti ricoveri soprattutto per i civili, al di sotto degli edifici privati, pubblici e delle fabbriche. Molti erano concepiti per resistere a bombardamenti sia ordinari sia con aggressivi chimici. Sono dotati di muri paraschegge e antisoffio, porte antigas, porte antiscoppio blindate, impianti di ventilazione, uscite di sicurezza, etc. La maggior parte però sono ricoveri approntati nelle cantine e nei seminterrati, semplicemente con i soffitti puntellati: essenzialmente destinati a resistere non tanto allo scoppio di una bomba d’aereo, quanto al crollo del soprastante edificio.

Luciana E.

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