Un po’ di fantapolitica

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Era la una passata ieri sera, dopo le prime proiezioni e i primi risultati.
Era la una passata quando ho visto D’Alema intervistato. Ha detto tante cose ed espresso una moderatissima soddisfazione per la vittoria dei “no”, diversamente dai proclami di altri.
Ha anche riconosciuto che Renzi è stato coerente annunciando le dimissioni che aveva promesso in caso di sconfitta. Che fair play sportivo. D’altronde i vecchi uomini della politica sono sempre magnanimi e distaccati dalle passioni: hanno imparato che non si infierisce sul soccombente. Perbacco! Sono stati eletti proprio perché sono migliori del popolino.
Sono andato a letto con un dubbio: ma più recentemente Renzi non aveva detto che il risultato del voto era indipendente dalla continuazione o meno del suo governo, quasi per sganciarsi tardivamente dalla trappola/disastro preannunciato?
Ed ecco che invece si dimetterà e D’Alema gli riconosce coerenza.
Così mi è venuto un pensierino, che come spesso accade è tornato fuori stamattina sotto la doccia: ma è forse vero che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, però pochi lo notano?
La fantasia – ripeto la fantasia – mi ha portato a immaginare una scenetta: supponiamo che Renzi potesse essere davvero l’uomo nuovo, quello che crede nelle riforme che nessuno vuole perché contrarie ai voleri della casta. Ebbene, la casta ha contro i M5S che più di altri premono per un governo dei cittadini, e c’è un Renzi che pare poter essere il contraltare; è schierato in un partito, non è un disperato di una lista civica, e per giunta ha un ego alquanto imponente. Usiamolo!
Continuo a ripetere che è un pensierino di fantapolitica, molto fanta e poco politica.
Immaginiamo per un istante il Gattopardo che aleggia sulle volte del Palazzo rammentando la sua scoperta politica: bisogna che qualcosa cambi perché tutto resti com’è.
Ed ecco l’uomo giusto: Renzi e il suo ego; ecco a chi far cavalcare la popolarità che deriva dal proporre una riforma della Costituzione sotto l’egida di un partito politico legittimamente eletto (sulla quale dapprima si dichiarano tutti d’accordo); poi fare una riforma quantomeno rachitica, spingerlo a metterci la faccia per sostenerla, mettersi tutti contro a cose fatte, e infine creare una campagna tesa a difendere la Costituzione alla quale Renzi ora attenta con una brutta riforma che lede i diritti del popolo sovrano.
Mentre l’acqua della doccia lavava via ogni sospetto mi sono domandato: ma in commissione non ci sono fior di giuristi e costituzionalisti? E anche con loro la montagna ha partorito il topolino incostituzionale? Non lo sapevano mentre ci lavoravano? Inoltre, se ricordo bene, la commissione non l’ha voluta e avviata Renzi ma il precedente governo.
Poi – scuotendo la testa quasi per darmi del matto – mi sono chiesto perché tutto questo.
Ma i matti trovano sempre coerente il loro comportamento e anche io, così la risposta mi è venuta quasi subito: per non cambiare nulla; perché il potere resti sempre ben saldo nelle mani di chi non vuole cambiamenti dannosi per una casta arroccata nei propri privilegi.
Nessuno metterà più mano a questa riforma; la costituzione è sacra e intoccabile; il popolo italiano l’ha appena detto votando no. Tuttalpiù qualche modifica che rafforzi i poteri delle istituzioni rendendoli sempre più intoccabili.
L’esperimento dell’uomo nuovo è fallito; è l’ennesima riprova che i giovani sono irruenti e non adatti a occuparsi di politica, terreno sul quale si possono muovere soltanto i vecchi navigati burosauri (vecchi esperti della burocrazia).
Poi sono rinsavito mentre mi asciugavo: mannò, è troppo machiavellico! Chi mai potrebbe concepire un piano così sottile: dargli tanta corda perché da solo si impicchi e con lui si concludano le velleità antidemocratiche e le derive autoritarie di gestione del potere, ambito riservato a chi veramente se ne intende e lo sa fare nell’interesse sovrano del popolo?
No, perbacco; noi siamo rappresentati da politici democraticamente eletti per la nostra tutela. Sarebbe da mascalzoni pensare a piani così sottili per infinocchiare lo stesso popolo che li ha eletti!
Esultiamo invece! Cappuccetto Rosso ha vinto il lupo ancora una volta.
Il pericolo è scongiurato e il Catilina toscano è stato isolato e sconfitto; viva la res pubblica. Eppoi non era nemmeno stato democraticamente eletto dal popolo! Erano mille giorni che governava illegittimamente, non si capisce bene come sia potuto accadere!
Come dicevo era fantapolicitica sotto la doccia, da non prendere troppo sul serio.
Io non mi intendo di politica, mi intendo un po’ di mosse astute per averne subite in passato. E mandare avanti un altro a giocarsi la credibilità in modo da avere tutto lo spazio che serve per lavorare dietro le quinte non è nei valori più alti della politica.
La politica è tutt’altra cosa, e attendo fiducioso che ora – dopo disastrosi esperimenti che fanno oscillare lo spread – prenda la strada giusta: riforme condivise da uomini che pur avendo idee e programmi e finalità totalmente opposte lavoreranno insieme per il bene comune del popolo italiano.
Così è da sempre e così sarà, ora che abbiamo accantonato un antidemocratico autoritario nemico dei diritti. Non ne parliamo più di novità, per carità di Dio! Siamo scampati alla dittatura per il rotto della cuffia, grazie alla democratica partecipazione di tutto il popolo, come sempre chiamato a dire la sua su scelte che lo riguardano.
Poi ci sono le scelte della casta, ma questa è un’altra storia.

Erberto Accinni

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