È un piatto molto antico, esiste sin dai tempi dei fenici.
Ne parlo perché è un tipico piatto della Costa degli Etruschi e perché una signora, su Facebook, scriveva di non saperlo fare e chiedeva di pubblicarne la ricetta: accontentata.
La leggenda riporta che un pescatore livornese, che era andato a pesca con la sua barca, fu improvvisamente colto da una tempesta ed affogò. Avendo lasciato la moglie e i figli nella miseria, per la fame i piccoli andarono al porto e chiesero ai pescatori del pesce per potersi nutrire.
Ogni pescatore offrì loro del pesce: chi un polpo, chi una cicala di mare, chi una seppia.
La loro madre a casa preparò una zuppa con questi pesci e la rovesciò poi in una zuppiera dove aveva sistemato delle fette di pane.
Il soave profumo della zuppa incuriosì tanto i vicini che le chiesero da dove provenisse.
Nei tempi addietro il cacciucco era considerato il pasto dei poveri.
Oggi il cacciucco è una “mescolanza” di pesci non pregiati, ma molto gustoso.
RICETTA (per 4 persone)
INGREDIENTI:
-Un kg di pesci assortiti (tranci di palombo, ombrina, pesce cappone, piccoli polpi e seppie tagliate ad anelli e altri pesci minuti senza troppe lische, qualche triglia, cicale o canocchie, qualche frutto di mare);
-8 cucchiai di olio d’oliva – mezza cipolla e una manciata di prezzemolo tritati –
-2 spicchi di aglio interi;
-Foglie di salvia;
-Gr. 500 di pomodori tritati;
-1 peperoncino rosso piccante (zenzero);
-Un bicchiere di vino rosso;
-Sale;
-Fette di pane abbrustolito sfregate con )aglio (facoltativo).
PREPARAZIONE
Pulite e lavate i pesci. Lessate le teste in un paio di mestoli di acqua.
In una casseruola, possibilmente di coccio, lasciate imbiondire nell’olio il trito di cipolla e prezzemolo, la salvia, il peperoncino e l’aglio, poi toglietelo; aggiungete i polpi e le seppie e cuoceteli con il coperchio. Quando saranno quasi cotti, versate il vino e lasciatelo evaporare, aggiungete quindi i pomodori spezzettati e il brodo delle teste passato da un colino.
Salate, portate a bollore e, dopo una decina di minuti, aggiungete i pesci. Cuoceteli muovendo il tegame, senza rimescolare: regolate il sale. Disponete le fette di pane in una zuppiera o in tegami di coccio individuali, distribuendo sopra il pesce con il suo intingolo: servite.
Il sugo non deve essere né troppo brodoso, né troppo denso: deve risultare sufficiente perché ne rimanga un poco, dopo aver imbevuto bene il pane.
Si consiglia di degustare con vino della Lunigiana.
Luciana E.