La Norvegia “vegetariana: “Meatless Monday” all’esercito

Gli Scandinavi sono in prima linea nella lotta contro il riscaldamento globale. Tra le tante iniziative anche quella di fare diventare vegetariano il proprio esercito almeno un giorno alla settimana.
Il nuovo regime di dieta è in fase di sperimentazione in alcune delle principali basi militari della Norvegia, qualora dovesse ottenere il successo sperato sarà esteso a tutta la nazione.
L’obiettivo dell’iniziativa è di ridurre il consumo di carne di 150 tonnellate l’anno, con tutto quello che comporta, anche in termini di emissioni di CO2 e di deforestazione.
In Svizzera, il diciannovenne Antoni Da Campo è stato rifiutato dall’esercito svizzero perché vegano. Anche se i dottori del centro reclutamento Blécherette di Losanna hanno giudicato il suo stato di salute idoneo alle armi, Antoni non è stato ammesso; nel dettaglio, i motivi sono stati:
a) il rifiuto del diciannovenne di mangiare proteine animali;
b) il rifiuto di indossare indumenti di origine animale come gli stivali di pelle, la cintura o il berretto militare di lana.
Il menu alternativo previsto è per le persone vegetariane che mangiano anche prodotti di origine animale come latte, formaggio, miele e uova, ma non per i vegani.
Molti si chiedono, ed è stato chiesto anche al ragazzo, se non trovava contraddizione tra fare il servizio militare e l’etica vegana, in quanto si tratta “comunque” di uccidere.
Il ragazzo si è espresso così: “Gli animali sfruttati e mangiati, non hanno mai attaccato nessuno e il fatto di infliggergli violenza non può in alcun caso essere giustificato come legittima difesa da parte nostra, come invece può esserlo l’uso della violenza da parte di un esercito come quello Svizzero che non fa altro che difendersi solo ed esclusivamente qualora venga attaccato dall’esterno ossia da altri paesi. E in che cosa uccidere un essere umano per difendersi e salvare la propria vita è contraddittorio con l’etica vegana? Comunque confrontare 120mila soldati svizzeri che non hanno mai ucciso un solo uomo con 65 miliardi di animali macellati ogni anno per l’industria della carne è del tutto incoerente.”

Perché preferire il vegetale o non disdegnarlo.
Da approfondimenti, ho potuto apprendere che non ci sono altri Paesi ad aver introdotto un progetto simile. Credo sia difficile non mangiare carne per soldati che hanno un dispendio di energie molto alto: è come fare voto di astinenza; infatti, in questa dieta, gli alimenti provenienti dal regno animale sono assenti o marginali.
Le diete vegetariane sono basate su legumi, cereali, verdura e frutta (sia fresca che secca), e in misura ridotta comprendono latte, latticini, uova (per coloro che ne fanno uso).
L’Academy of Nutrition and Dietics (ex American Dietetic Association), la principale organizzazione di professionisti dell’alimentazione e della nutrizione degli Stati Uniti, fin dal 1987 provvede alla pubblicazione di una graduatoria ufficiale sulle diete vegetariane. Già nel 2009 ha dichiarato che possono conferire benefici per la salute e per la prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Nel 2012, da studi effettuati, la Accademy “dichiara che in studi prospettici su adulti, i modelli alimentari vegetariani, comparati con modelli non vegetariani, sono stati associati a migliori risultati per la salute, minori tassi di obesità, un ridotto rischio di malattie cardiovascolari e una minore mortalità complessiva. Diversi studi clinici hanno documentato che i regimi alimentari vegetariani abbassano la pressione sanguigna.”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, invece, non ha mai pubblicato una posizione ufficiale sulle diete vegetariane. In un rapporto indirizzato prevalentemente alle popolazioni povere e a tutti coloro che vivono in povertà, ha esternato la sua preoccupazione riguardo al rischio di possibili carenze nutrizionali di ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, vitamina D, calcio e inadeguato apporto energetico.
In un altro rapporto, circa l’apporto di frutta e verdura, il rischio di diabete mellito, e malattie cardiovascolari, evidenzia invece alcuni benefici rilevanti fra chi segue diete vegetariane: valori minori della pressione sanguigna, una minore mortalità per cardiopatia ischemica e ictus cerebrale, e una minore incidenza del diabete mellito.

A cosa va incontro chi decide di mangiare vegetariano?
Si tratta di operare una scelta drastica, se prima ci si nutriva in maniera normale.
Se si decide di farla occorre seguirla nel migliore dei modi e conoscere a fondo benefici e rischi.
Si tratta di cambiare stile di vita. Non si può abbracciare la causa che queste diete sono equilibrate; sono l’esatto opposto di regimi alimentari in cui è eccessivo l’uso della carne e dei suoi derivati.

Per quale motivo si sceglie di diventare vegetariani?
Vi sono diverse posizioni, partendo da quelle di salutistici, etici, eco-ambientalisti, fino ad arrivare a quelle sociali.
La religione rappresenta uno dei motivi principali.
Esistono alcune religioni che vietano l’uso della carne, considerata sacra e quindi oggetto di venerazione. Altre, molto austere, impongono il digiuno per un mese, durante il quale è possibile cibarsi soltanto di pane e acqua.
I vantaggi della dieta vegetariana potrebbero essere tanti: le fibre contenute nella dieta vegetariana sono importanti per prevenire patologie intestinali; favoriscono la motilità intestinale, per cui il cibo correttamente smaltito e quindi bene assimilato a qualsiasi età.
Rimane comunque il problema di fondo, e varie ricerche lo hanno evidenziato, che l’impatto ambientale non è migliorato da un’alimentazione socialmente vegetariana.

Luciana E.

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