La treccia

                      

Nel precedente articolo vi ho parlato dello chignon, in questo parlerò della treccia.
È un’acconciatura che risale al periodo egizio, e prima ancora alle tribù africane; per la sua elaborazione richiedeva (e richiede) molto tempo, conseguentemente permetteva la socializzazione tra le persone. Le donne giovani apprendevano l’arte di fare la treccia da quelle più anziane.
Oggi la treccia è una delle pettinature più di tendenza; tornata di moda nel 2016, lo sarà ancora di più in questo 2017; ideale per i capelli lunghi, oltre le spalle, ma anche per quelli corti.
È sicuramente un evergreen, non passa mai di moda; è fresca d’estate e tiene i capelli in ordine d’inverno. Permette di avere un look diverso anche se non si cambia taglio o colore. Le più giovani possono portarla di lato aggiungendo un cerchietto in pelle per rendere il tutto più raffinato. Per le donne più mature è meglio raccogliere la treccia in chignon e fermarla sulla sommità della testa.
“Il segreto per una treccia perfetta è quello di spazzolare a lungo i capelli prima di realizzarla” ci consiglia Alessandro Di Marco hair stylist per Wella a Brescia. “Un olio secco e leggero applicato sui capelli prima dell’acconciatura aiuta a lucidarli e a mantenerli morbidi evitando le increspature. Alla fine, invece, serve una spruzzata di lacca assicurandosi tenuta per tutta la serata” asserisce ancora l’esperto.
Se la treccia viene portata libera lungo le spalle deve essere fermata da un elastico con gli strass oppure da un fermaglio luccicante per la sera; per il giorno un elastico abbinato con il look scelto.
Non ne ero a conoscenza ma esistono veramente tanti tipi di trecce:“a lisca di pesce”, “alla francese” , “a effetto wet” “a cascata”, “a coroncina”, “a trecciona centrale”, “a serpente”, “a cerchietto”, “la treccia sfatta”. La treccia a lisca di pesce con chignon finale è usata spesso dalle spose per il giorno più bello della loro vita: è elegante e romantica.
È di tendenza per questa prossima primavera, così come evocato da tutti i mass media in queste ultime sfilate di moda. Il nuovo chic però in tema di treccia è l’”Afro”: lo definiscono anche “ghetto style”, uno stile tra il rap e l’hip hop.
Valentino nelle ultime sfilate ha mostrato chignon “ibridi” con dei rasta intrecciati: ci ha fatto fare un tuffo nel passato, agli anni ’90 quando erano di moda le treccine che intrappolano i capelli alla radice in una acconciatura aderentissima al capo, senza volume.
Le sorelle Kardashian propongono due treccine laterali, e molti altri hair stylist, Creatures of the Wind, le propongono aderentissime al capo, Sally La Pointe incrociate e A. Detacher unite alle punte.
Morbide da gitane le propone Etro, a spina di pesce Margiela, mentre il nostro Valentino le propone irregolari, stile Rinascimentale.

Un po’ di storia orientale sulla treccia
La coda o codino era una particolare acconciatura maschile portata dai Manciù della Manciuria centrale e in seguito imposta ai Cinesi Han durante la dinastia Qing.
I capelli erano rasati sulla parte anteriore del capo sopra le tempie ogni dieci giorni, e il resto dei capelli era raccolto in una lunga coda di cavallo e poi intrecciata.
L’”ordine del codino” o decreto della tonsura, fu imposto dalla dinastia Qing (manciù) nel XVII secolo con una serie di leggi. Tradizionalmente, i Cinesi Han adulti non si tagliavano i capelli.
Confucio diceva: “Il nostro corpo, la nostra pelle e i nostri capelli ci sono dati dai nostri genitori; non dovremmo dunque danneggiarli…”
L’acconciatura era obbligatoria per tutti i maschi, e la pena per non averla era l’esecuzione, poiché era considerato disobbedienza politica . Lo slogan adottato dai Qing era “Tenetevi i capelli e perdete la testa, o tenete la testa e tagliatevi i capelli”.
I Cinesi furono esentati dall’obbligo dopo la caduta della dinastia Qing nel 1910. Alcuni, come Zhang Xun, continuarono a farlo per tradizione, ma la maggior parte di loro l’abbandonò dopo che l’ultimo imperatore della Cina Puyi si tagliò il codino nel 1922.
Le donne Manciù erano conosciute come “le donne di testa d’oro e piedi celeste”. Il loro modo di vestire e ornare le loro teste è considerato uno dei più belli ed eleganti di tutti i tempi. Le ragazze portavano una treccia sulla schiena con un gioiello in oro o argento in punta, e le teste di quelle adulte erano adornate con decorazioni d’oro o pietre preziose.
Le donne sole, o Yimei, portavano i capelli in una treccia, mentre le sposate o Yisa, portavano un ciuffo di capelli annodati nella parte superiore della testa.
C’era anche un costume, diffuso in tutta la Cina: le vedove che non volevano risposarsi tagliavano completamente i loro capelli come segno di disinteresse.

Luciana E.

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